domenica 30 ottobre 2016

Successo per “Dionisyus, il dio nato due volte” e per il Rotary


Daniele Salvo ha portato in scena ieri sera, al teatro Samonà, il suo spettacolo “Dionysus – Il dio nato due volte”, con ottimo successo di pubblico.


Che lo spettacolo si sia basato su un'ottima produzione  è stato da subito ben chiaro: dalla regia alle interpretazioni e al coro delle Menadi urlanti, dalle scene alle musiche, dal trucco al parrucco, tutto ha ben funzionato. In particolare, hanno funzionato le scenografie, nel loro accecante bianco minimalismo accentuato dalle bianche luci e dai candidi indumenti delle Baccanti che hanno dovuto scontrarsi con la temporanea mancanza di un vero palco del Samonà.


Di Salvo ha tratto il proprio testo dal soggetto classico: Dioniso, figlio di Zeus e Semele, una mortale, pur se di natura divina, era stato però disconosciuto dalle zie, sorelle della genitrice defunta per vendetta di Era (ebbe quale levatrice la folgore), ed in particolare dal figlio di Agave (una di esse), Penteo, re di Tebe.


Nel prologo Bacco afferma di essere sceso sulla terra per riuscire a persuadere i tebani sul suo essere dio; la prima mossa, fondamentale, è stata istillare nelle donne di Tebe il seme della follia e farle ritirare, scalmanate, sulle pendici del monte Citerone, per celebrare, ebbre del prodotto della vite, i riti orgiastici, in onore del dio. Il gran rifiuto di Penteo di accettare che Dioniso non sia solo un gran seduttore che ha creato una sorta di diavoleria solo per adescare le donne, sarà per lui inizio di immane sofferenza, e invano Cadmo, il nonno, unitamente al canuto indovino Tiresia, tenteranno di dissuaderlo e fargli riconoscere la divinità di Bacco.


Tremenda sarà la vendetta dionisiaca contro i miscredenti, fino a generare l’efferata uccisione di Penteo sul monte ad opera della madre Agave (che ne esibirà il capo come trofeo) e delle scalmanate sorelle. Il capo cornuto, bandendo il tirso, le Baccanti, vestite di pelle di cerbiatto e in preda al delirio, continuano ad intonare danze e canti con urla, inneggiando a Dioniso, fino al terribile risveglio ed al ritorno alle proprie coscienze.

L'iniziativa, patrocinata dal Rotary Distretto 2110 e coadiuvata dal P.D.G. Giovanni Vaccaro, ha mirato sia a portare un altissimo progetto culturale, diretto da uno dei maggiori  registi italiani di Teatro, nella nostra città, ma anche ad un raccolta fondi per la Rotary Foundation.

Rotary ed amministrazione comunale di Sciacca:
un connubio pro arte, cultura e solidarietà...
raccolti fondi per la Rotary foundation!

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