mercoledì 17 agosto 2016

La notte degli Incanti


In una fresca serata di mezza estate il Rotary Club di Sciacca ha riunito i propri soci e un nutrito gruppo di ospiti nella bellissima location del Castello Incantato, sito alle porte di Sciacca, antico regno dello scultore naif Filippo Bentivegna. Dopo la breve introduzione alla serata del prefetto Carmelo Burgio e il saluto della presidente Maria Antonietta Vitale che ha presentato gli oratori, l’evento ha avuto due momenti importanti.

Il primo, quello di Francesca Scozzari, docente di latino e greco presso il Liceo F. Crispi di Ribera che ha intrattenuto l’attento uditorio con una coltissima seppur “breve escursione letteraria fra le stelle”, dall'antichità classica ai nostri giorni.


Partendo dalla parola “desiderio” ha dissertato sulle varie accezioni del vocabolo “stella” in Omero e in Leopardi, ma anche sul suo significato in Dante, in Nietzsche, in Ungaretti e in tanti altri letterati, per poi concludere con i versi di Platone alla sua donna:
”Tu guardi le stelle, stella mia, ed io vorrei essere il cielo per guardare te con mille occhi.”  
Il secondo è stato quello del relatore della serata il saccense Giuseppe Quinto Bono, astrofisico e docente presso il Dipartimento di Fisica dell’Università di Roma Tor Vergata.


L’illustre ospite si è profuso in una splendida esposizione accompagnata da diverse slide e filmati tale da renderla accessibile anche ai non addetti ai lavori.


Nel corso della sua dissertazione il prof. Bono ha voluto mettere in evidenza il lavoro di quegli scienziati che sfidando il pensiero corrente della propria epoca hanno abbattuto quelle che ha definito “barriere antropocentriche”, cioè quelle convinzioni radicate nell'essere umano di essere centrali e in una posizione privilegiata nell'Universo: quando si è scoperto che l’età del nostro pianeta è di circa 4,5 miliardi di anni si è capito che la civiltà umana rappresenta solo un piccolissimo periodo della storia della Terra.


A questo punto si è passati alla storia della determinazione dell’età del Sole: oggi grazie al lavoro di Hans Bethe che ha scoperto che la fonte di energia del sole non era paragonabile ai processi di combustione fossile, ma proveniva da processi nucleari molto più energetici, è fissata a circa 5 miliardi di anni, confermando indirettamente le teorie Darwiniane.


Via via che si sono succedute, le successive scoperte hanno spostato il nostro sistema stellare dal centro della Galassia che è diventata, a questo punto, una delle tante Galassie del nostro Universo.


Adesso la ricerca astrofisica sta sviluppando la tecnologia per individuare anche pianeti extrasolari e tra loro, qualcuno che come la Terra, permetta l’esistenza di una qualche forma di vita, così da rispondere, finalmente, ad una delle più antiche domande dell’umanità: “Siamo soli in questo Universo?”. I presenti assorti ad ascoltare il relatore, alla fine, si sono profusi in un lungo applauso. Una vera notte degli incanti!


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