di IRENE LEONARDI
SCIACCA (AG) - Parlare ai giovani non è mai semplice. C’è il
rischio di non interessare, di risultare antichi, di non incontrare il loro
linguaggio e di non entrare a pieno nel loro mondo.
Eppure, gli oltre 300 studenti incontrati per parlare del concorso
di idee proposto dall’agenzia di stampa Good News Agency, sono stati attenti e
interessati all’argomento. Deontologia, buone notizie, correttezza delle
parole, fonti e fake news sono stati i temi al centro del dibattito. E non
poteva essere altrimenti visto che il tema del bando di quest’anno è “Libertà
di espressione, ricerca della verità, capacità di cooperazione: i valori del
giornalismo come contributo alla pace e alla giustizia nel mondo”.
Parlare di giornalismo, in questo periodo storico, è complesso.
C’è una crisi editoriale da dover spiegare e, soprattutto, dei pregiudizi da
abbattere. Discutere di buon giornalismo è ancora più difficile e parlare di
buone notizie può, insomma, sembrare quasi un’utopia. Ma tra Sciacca e Menfi,
grazie al Rotary Club che propone e finanzia il progetto, è stato possibile. Ma
se di per sé il tema non è facile da affrontare, dall’altro lato c’è la grande
responsabilità di raccontare una professione, con la consapevolezza che quello
che si dirà potrà influenzare la scelta lavorativa di chi si ha di fronte. Un
onere (e un onore) non da poco che intimorisce anche i più “navigati” se si
pensa che la platea è formata da giovanissimi pronti a scoprirne di più su una
delle professioni più affascinanti di sempre.
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